Bullismo e Cyberbullismo

Quali sono le caratteristiche del bullismo e del cyberbullismo? Perché è importante intervenire? Cosa possiamo fare per contrastare questi fenomeni?

Il bullismo è una sottocategoria del comportamento aggressivo, una tipologia particolarmente crudele, poiché intenzionalmente diretto, in modo ripetuto e persistente verso una vittima che non è in grado di difendersi a causa del proprio isolamento, perché più piccola, più debole o semplicemente meno sicura di sé. Da questa situazione il bullo può trarre gratificazioni sociali, uno status di prestigio nel gruppo e in alcune occasioni dei guadagni materiali. Quando le prepotenze avvengono online tramite le ICT, parliamo di cyberbullismo.

Le caratteristiche

  1. Intenzionalità: il comportamento di bullismo non è frutto di un’azione impulsiva legata ad un momento di rabbia ma un atto deliberato e premeditato, finalizzato ad arrecare un danno alla vittima o ferirla, sia con mezzi fisici o verbali, sia anche o attraverso forme di isolamento o di rifiuto
  2. Ripetizione nel tempo: i comportamenti non hanno un carattere isolato ma spesso si ripetono nel tempo più e più volte, in modo che si instauri una chiara relazione di ruoli.
  3. Squilibrio di potere: la relazione tra i due attori principali, il bullo e la vittima, è fondata sul disequilibrio e sulla disuguaglianza di forza tra il bullo che è spesso più forte o sostenuto da un gruppo di compagni e la vittima che ci rimane male e non è in grado di difendersi.

Le tipologie

Il bullismo si manifesta in diverse forme, riconducibili a quattro categorie principali:

  1. Bullismo fisico: fanno parte del bullismo fisico prepotenze quali colpi, calci, pugni, strattoni, furto o danneggiamento volontario di oggetti altrui, costrizione a compiere atti indesiderati.
  2. Bullismo verbale: fanno parte del bullismo verbale prepotenze quali insulti, minacce, soprannomi offensivi, prese in giro (es. per razza, cultura, orientamento sessuale).
  3. Bullismo indiretto: fanno parte del bullismo indiretto prepotenze quali pettegolezzi, diffusione di voci false sul conto di altri, esclusione dai gruppi e dalle attività.
  4. Cyberbullismo: il cyberbullismo è una forma di bullismo perpetrata tramite uno strumento elettronico e la rete: sms, posta elettronica, blog e Social Network come Facebook, Twitter, Whatsapp, ecc. Fanno parte del cyberbullismo prepotenze quali minacce ed insulti tramite telefono o internet, invio di video/foto/immagini di situazioni imbarazzanti, intime, offensive o violente, furto della password e dell’ identità, esclusione dai gruppi online.

Un fenomeno sociale

Il bullismo è un fenomeno di natura sociale che non riguarda esclusivamente il bullo e la vittima: avviene quasi sempre alla presenza di compagni. Chi assiste, il cosiddetto spettatore, può scegliere di assumere diversi ruoli che influenzano, nel bene e nel male, la situazione stessa:

  • si può decidere di agire in difesa della vittima dandole supporto – Difensore
  • si può supportare direttamente il bullo anche senza aver preso l’iniziativa – Aiutante del bullo
  • si può rimanere a guardare, ridere davanti alle prepotenze fornendo un feedback importante al bullo – Sostenitore del bullo
  • si può essere la “maggioranza silenziosa” che guarda e non fa nulla ma che di fatto fa sì che la situazione continui – Spettatore passivo.

Come intervenire

Molti interventi nella scuola sono sia di prevenzione universale, cioè rivolti a tutti gli alunni, sia di prevenzione indicata, cioè indirizzati a bambini o studenti che presentano specifici problemi. Nel caso del bullismo è particolarmente importante mantenere attivi entrambi i binari della prevenzione cercando di creare percorsi educativi e di responsabilizzazione di tutti gli attori della scuola, affinché la maggioranza silenziosa trovi un contesto positivo che permetta ai ragazzi di attivare processi di cambiamento e di difesa delle vittime.

L’approccio Evidence-Based

Negli ultimi anni le varie Istituzioni Territoriali ed i singoli Enti stanno prestando sempre maggior attenzione alla qualità ed ai requisiti di scientificità posseduti dai programmi di prevenzione e/o di intervento che si trovano ad implementare. Molti dei programmi d’intervento purtroppo sembrano basarsi su idee di senso comune rispetto a ciò che potrebbe ridurre i comportamenti prepotenti, piuttosto che su teorie empiricamente fondate del perché i bambini fanno prepotenze, perché i bambini diventano vittime, o perché in generale si verificano questi episodi nel gruppo classe. Molti programmi hanno dimostrato una certa efficacia nel contrastare un comportamento disadattivo o nel prevenirne la comparsa, o ancora nel promuovere la messa in atto di comportamenti adattivi utili per il benessere psicosociale.

Pochi programmi, tuttavia, hanno “misurato” questa efficacia attraverso rigorosi studi scientifici di natura sperimentale o quasi-sperimentale. Gli interventi di questo tipo prendono il nome di programmi Evidence-Based (o programmi basati sull’evidenza, EBI) e garantiscono, a chi li adotta, di possedere alcune caratteristiche che li rendono efficaci rispetto agli obiettivi che si propongono. KiVa e NoTrap! Sono programmi Evidence-Based per la prevenzione e il contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

Per saperne di più

Libri

I libri di approfondimento sul bullismo e il cyberbullismo pubblicati dalla prof.ssa Menesini ed dal team di EbiCo.

Video

La prof.ssa Menesini ed il team di EbiCo ci parlano del bullismo e del cyberbullismo attraverso video ed interviste.