Simone Cerio nasce a Pescara nel 1983. È un reporter italiano specializzato in fotogiornalismo e linguaggi multimediali. Nel corso degli anni produce molti lavori documentaristici viaggiando in diversi Paesi: Usa, Russia, Grecia, Albania, Spagna, Afghanistan, Francia.

In Russia, durante le elezioni presidenziali, realizza il progetto fotografico Russia 2.0 sui giovani anti-Putin. A Vienna espone N.D.R., un lavoro dedicato alla lotta alla ‘ndrangheta –  la mafia calabrese -, realizzato con il supporto del Museo della ‘ndrangheta di Reggio Calabria. Nel 2014 – in collaborazione con EMERGENCY ONG ONLUS-, completa un assignment in Afghanistan: When the others go away, esposto in tutta Italia. L’opera documenta la storia del primo specializzando italiano in chirurgia generale che ha terminato il proprio percorso di studi in un ospedale di guerra. Nel 2010 vince la menzione d’onore al Festival di Fotogiornalismo di Atri ed il secondo premio al Festival di Savignano che lo colloca di diritto nei 14 finalisti del Portfolio Italia 2010. Nel 2011 è selezionato, insieme ad altri importanti fotografi italiani, per realizzare l’annuario speciale di Sette – il settimanale del Corriere della Sera -, dedicato all’Italia. Nel 2014 vince il Perugia Social Photo Fest e, nella categoria ONG, viene selezionato al Festival della Fotografia Etica di Lodi. Nello stesso anno è semifinalista del Leica Talent 2014. Collabora con importanti riviste nazionali ed internazionali tra cui Gioia, Il Corriere della Sera, Alibi, Vogue, Vanity Fair, Russia Behind the Headlines, Shutr, Internazionale. Nel 2012 è co-fondatore di MOOD Photography, un Centro studi di fotografia che mira a promuovere nuove forme di comunicazione a livello nazionale. Presso il Centro è docente di “Metodo e Linguaggi fotografici”  http://www.moodphotography.it/

Attualmente è impegnato in progetti di ricerca sulla salute mentale dei migranti e sull’assistenza sessuale per persone disabili, continuando collaborazioni con ONG internazionali.

ANTI BULLISMO 2.0 – Reportage Fotografico di Simone Cerio

In Toscana, Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello Sviluppo dell’Università di Firenze, da 15 anni lavora sulla prevenzione del bullismo e il cyberbullismo. Insieme al suo gruppo di ricerca ha sviluppato il progetto NoTrap!,  un intervento basato sulla peer education-peer support e strutturato in diverse fasi che vedono il coinvolgimento attivo di alcuni studenti, i peer educators: essi diventano gli agenti di cambiamento all’interno della classe. Dopo uno specifico training, questi ragazzi sono chiamati a lavorare con i propri compagni in classe, guidando alcune attività sulle emozioni, l’empatia, il problem solving e il lavoro cooperativo. Online, invece, si impegnano a fornire supporto, sostegno, o informazioni nella community del progetto, interagendo così con studenti di altre scuole: i peer educators diventano così gli interlocutori per chiunque senta la necessità di approfondire o discutere le tematiche del bullismo e cyberbullismo.

Il reportage intende indagare fotograficamente le figure chiave di questo progetto, i peer educators, le fasi più significative dei training ed il mondo del cyber bullismo.

Simone Cerio

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